Women’s Identity and the Qur’an

N. H. Barazangi, Women’s Identity and the Qur’àn. A New Reading, University Press of Florida, Gainesville 1996

In questo volume, definito dalla critica, ” il libro più radicale degli ultimi quattordici secoli di Islàm”, Barazangi si occupa del tema dell’educazione, proponendo una lettura “pedagogica” del Corano come strumento utile alla costruzione dell’identità delle donne musulmane.

Ella sostiene che una donna musulmana che si identifica con il Corano diviene un attore essenziale nella produzione di un’ermeneutica del testo e il suo accesso e la sua partecipazione al processo di interpretazione divengono un obbligo per la sua autoidentità.

Barazangi ritiene che il significato di “scelta consapevole”, così come espresso nel Corano, è stato corrotto dall’adozione, da parte dei musulmani, dell’interpretazione biblica del concetto di colpa il quale “non solo viola un principio base dell’Islàm, ma ha anche creato una visione secondo la quale il massimo livello di religiosità e conoscenza religiosa è riservato agli uomini”.

Di conseguenza, la donna è stata percepita come portatrice di fitna ed esclusa dal sapere.

Accanto al concetto di autoidentità, Barazangi pone quello, altrettanto fondamentale, di autoformazione, proponendo lo sviluppo di un curriculum nel quale il discente viene posto al centro del processo di apprendimento e il Corano è il mezzo che forgia il percorso di studi. In tal modo, secondo l’autrice, il/la discente sarà in grado di allontanarsi da un atteggiamento di pedissequa imitazione (taqlìd) o da “orientalista” e potrà attuare la rivoluzione di genere insita nel testo, oltre a bilanciare le tensioni tra Islàm e secolarismo.

Da notare che Barazangi propone per le donne la scolarizzazione a livelli alti (tutte le donne all’università) come requisito indispensabile per poter vivere la propria fede. Obbiettivo di questo S-LI framework (Self-Learning of Islam framework) è quello di sviluppare personalità bilanciate (muttaqi, secondo il v. 13 di sùrat al-hugiaràt: “Il più nobile fra voi è colui che è più equilibrato”), obbiettivo che viene raggiunto attraverso i due principi di musawàt e taqwà.

Caratteristica di Barazangi è quella di ritenere il diritto all’autoformazione un diritto umano per le donne e di coniugare sempre un aspetto teorico con uno pratico.

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