L’altro giorno ho letto questo articolo. Tratta del nuovo allestimento dell’opera di Mozart Il ratto del serraglio. L’oggetto della questione è l’allestimento contemporaneo, nel quale il regista austriaco ha sostituito ai Turchi i combattenti di daesh, come da immagine che segue:
Pur ritenendo che il regista sia libero di interpretare l’opera come meglio crede, quel che mi è balzato agli occhi è il contrasto del bianco abito della protagonista femminile rispetto al nero dei “terroristi” e l’effetto di insieme che non fa altro che esaltare quello che c’è già nell’opera originale, ovviamente. E dunque: l’orientalismo torna prepotentemente nel discorso culturale, ma non solo. I terroristi diventano oggetto della rappresentazione, una rapresentazione che è Vertretung cioè esterna (e non Darstellung), visto che il regista è austriaco. Cosa che, a mio parere, è piuttosto negativa. In qualche modo li spersonalizza, diventano qualcosa che non è reale. Questa è, perlomeno, la mia opinione.
Lascio a voi i commenti rispetto a quanto afferma il regista nell’intervista.