Il giornalismo arabo

A. Valeriani, Il giornalismo arabo, Carocci, Roma 2005

Il giornalismo arabo fa parte della collana Le Bussole di Carocci, che, come lascia intuire il nome dovrebbe avere come scopo quello di orientare il lettore su argomenti di diversa natura. Col tempo si è configurata sempre più come una collana che ospita opere prime  di dottorandi e dottorati o manuali di base che vengono adottati nei corsi universitari, o perlomeno così a noi sembra, posto anche che alla fine di ogni capitolo esiste una sezione “Per riassumere” che ci ricorda molto quella dei libri di testo per le scuole medie.

Il che nulla ha a che vedere con la validità o meno dei testi pubblicati ovviamente, quanto piuttosto con come viene valutato il potenziale lettore/lettrice della collana…

Il giornalismo arabo è dunque un panoramica dei media arabi con un interesse soprattutto per la televisione e per le note emittenti alJazeera e alArabiyya inframezzato da alcune interviste che l’autore ha avuto occasione di effettuare a giornalisti arabi di provenienza diversa.

Pur se l’argomento è il giornalismo nel mondo arabo esso viene considerato all’interno di una cornice più vasta, che è quella della comunicazione massmediatica con alcune interessanti annotazioni sui parametri secondo i quali vengono selezionate le notizie.

Argomento di punta che percorre tutto il volume è quello dell libertà di informazione nei paesi arabi che viene diffusamente trattato a diversi livelli; nemmeno alJazeera sfugge, secondo Valeriani, a una sorta di censura da parte del governo del Qatar che ha recentemente operato alcune sostituzioni ai vertici poste in relazione a un intensificarsi dei rapporti con gli Stati Uniti.

Tutto vero, anche se a noi non pare particolarmente diverso da ciò che accade in casa nostra e forse anche quest’ultimo tema andrebbe inserito in un discorso più generale relativo alla libertà di informazione nel suo complesso.