Il fascino dell’Islam

M. Rodinson, Il fascino dell’islam, Edizioni Dedalo, Bari 1988

È la quarta volta che riprendiamo in mano questo libro per rileggerlo da cima a fondo. La prima è stata nel 1988 anno della pubblicazione, ed eravamo un po’ troppo giovani forse per comprenderlo appieno. La seconda qualche anno dopo, ed eravamo più attrezzate. La terza nel 2003, in seguito a un evento preciso, e vi abbiamo trovato parecchie risposte alle nostre domande. Infine, negli ultimi giorni e non ci stanchiamo di trovarlo interessante.

Anziché dire noi qualcosa, riportiamo un estratto dell’introduzione, nella quale Rodinson spiega con quale approccio affronta nel testo le polemiche fra “orientali, filo-islamici e orientalisti” consigliando a tutti di leggere il volume.

“Sul piano scientifico, è di primario interesse lo studio delle modalità attraverso le quali si costituiscono, si determinano e si sviluppano gli atteggiamenti e le concezioni di un ampio schieramento di popoli di analoga cultura nei confronti di un altro schieramento dello stesso tipo. Spesso, le idee avanzate su questo argomento sotto il nome di eurocentrismo, o di “razzismo”, possono essere più o meno corrette, ma restano piuttosto vaghe. Non si tratta affatto – nonostante quanto ritengano, sostanzialmente, sia il grande pubblico conformista, sia gli orientalisti, che ne condividono le vedute – di una visione rigidamente oggettiva della realtà. Ho cercato di dimostrare che i fattori importanti erano, da un lato, la situazione rispettiva (e mutevole) dei due mondi a confronto, dall’altro le intime tendenze (anch’esse mutevoli, ed in gran parte basate su elementi anch’essi interni) dello spettatore-attore chiamato a giudicare. Tali tendenze manifestano, di norma, una vocazione a costituirsi in ideologia. Ne risulta non un’immagine unica, come il più delle volte presuppongono gli osservatori, ma molteplici immagini, secondo gli ambienti, gli stati sociali, il posto che i membri di questi ultimi occupano nell’ambito delle relazioni con il mondo altro, il ruolo che svolgono, il grado di impegno ideologico all’interno del proprio, ecc.

Credo che uno dei principali vizi delle analisi condotte su questo argomento sia rappresentato dalla fiducia “ingenua” nel predominio di una immagine, naturalmente quella più teorica, quella che gli ideologi organici della cultura giudicante si sforzano di imporre. La realtà è ben altra…”

Molto attuale, a nostro parere.

(PS: il corsivo è nell’originale)