لن تتكلم لغتي

‘A. Kilito, Lan tatakallama lughati, Dàr at-talì‘a, Bayrùt 2002

“Non si parla mai che una sola lingua. (sì ma) Non si parla mai una lingua sola…”

Questo potrebbe essere un sunto del volume di Kilito che apre il volume con l’affermazione che, al di sotto di ogni lingua – nel caso specifico quella araba – si trova un’altra lingua, quella dell’altro.

Ogni lingua è così portatrice della lingua dell’altro e il lavoro del traduttore sta nel far emergere quest’alterità linguistica e nel porsi come primo mediatore attraverso la traduzione letteraria che è quella che veicola i concetti.

Non ho che una lingua e non è la mia, direbbe Derrida. In effetti ,è possibile, si chiede Kilito, essere padroni di due lingue contemporaneamente? e da qui: è possibile anche solo padroneggiare una lingua?

La risposta sembra essere negativa, poiché se è vero che in ogni lingua c’è la lingua dell’altro non sarà mai possibile. Ma proprio nello spazio di questa impossibilità si crea il luogo dell’incontro con l’Altro.

Tradurre, allora, diventa un atto dell’impossibile, per questo Tu non parlerai la mia lingua.

Se pensiamo alla lingua come il luogo dell’identità, inoltre, troveremo, secondo le parole di Elena Biagi che “L’altro abita l’arabo, nel suo essere uno e molti, e nell’anima segreta delle sue parole, custodi di infiniti frammenti di verità”. Forse per questo, e perché ogni radice araba contiene in sé tutti i significati, Jahiz sostiene l’intraducibilità della poesia…

Essere traduttore, allora, può diventare una rivolta contro il nazionalismo linguistico, contro quell’unica lingua perché quando scrivo una parola, una parola che amo e che, nell’atto di scriverla mi procura un piacere, essa è una parola che supera la lingua, la mia lingua, e contiene in sé la lingua dell’altro e tutte le lingue.

“Non gli resisto mai, sono in strada al suo richiamo, anche se apparentemente, dall’alba, lavoro in silenzio alla mia scrivania”.

Che bel libro.

(Non parlerai la mia lingua è appena uscito in italiano per i tipi di Mesogea)