Penser le Coran

M. Hussein, Penser le Coran, Editions Sedia, Alger 2009

Un’intervista agli autori pubblicata su Le Nouvel Observateur porta il titolo “Le Coran contre l’islamisme”.

In essa, così come nella prefazione del volume, gli autori affermano di aver pensato a questo libro in occasione delle presentazini di un altro volume opera dei due storici, la sira del Profeta, sollecitati dalle domande poste dal pubblico.

Essi, sostengono, si sono resi conto che il postulato letterale diffuso nel pensiero musulmano odierno e che vuole un’interpretazione rigida della parola coranica, avulsa dal tempo, è quello che impedisce lo sviluppo di un’ermeneutica al passo coi tempi.

Il musulmano si trova così a dover rispondere al seguente diktat: è musulmano chi crede ce il Corano è la parola di Dio e non dubita della validità assoluta di quanto contenuto nel testo. Per superare questa fase di stallo, Hussein propone una lettura senza a priori del Corano, impresa assai ardua. In tal modo, si sostiene nel volume, esso si presenta come una “trascendenza discesa nel tempo” nella quale l’origine divina e la componente temporale sono inseparabili.

Il volume percorre alcuni dei temi principali del testo coranico, oltre a capitoli dedicati a Comprendere il Corano, Testo e contesto e un capitolo sulle Cause della rivelazione ed è strutturato inframmezzando parti di testo composte dagli autori (Mahmud Hussein è o pseudonimo di Baghat Elnadi e Adel Rifaat e di cui il lettore italiano può leggere La lotta di classe in Egitto edito da Einaudi), citazioni dal Corano ed estratti di libri di esegesi.

Strutturato in modo molto agevole, del resto l’intento del volume è quello di essere fruibile dal più vasto numero di lettori possibile, Penser le Coran propone una lettura del testo sacro dell’Islàm che faccia riferimento non solo alle mutate condizioni della società musulmana di oggi ma che recuperi anche commentari accantonati nel tempo.

(l’immagine fa riferimento all’edizione francese Grasset & Frasquelle, Paris 2009)

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