Le visioni del Corano

M. Piotrovskij, Le visioni del Corano, a cura di s. Noja Noseda, Marietti, Genova-Milano 2009

Il volume, datato 1991 nell’edizione originale, presenta le tradizioni “storiche” del Corano, recita la quarta di copertina, allo scopo di analizzarne il ruolo all’interno del testo.

Dunque nel 1991 uno studioso russo – e solo perché abbiamo l’opportunità di leggere una voce un po’ diversa vale la pena – dedica un volume alle tradizioni storiche ma evidentemente i tempi non sono maturi affinché venga tradotto.

Letto oggi non presenta particolari novità, anche se in ogni lettura troviamo qualcosa che non sapevamo, magari un particolare, un vocabolo un riferimento, ma è interessante per i rimandi alla cultura russa in rapporto a quella musulmana come quando afferma che alcuni versetti di surat al-baqara hanno ispirato Puškin per alcuni suoi versi e perché, in generale, ci costringe a spostare lo sguardo un po’ più a est per quanto riguarda gli studi coranici.

Vale la pena ricordare l’Institute for Oriental Studies di San Pietroburgo, a esempio, che conserva fogli del cosiddetto Corano di Uthmàn, ha una storia che risale al 1818, anno della sua fondazione.

Una lunga tradizione, quindi, che permette a Piotrovskij di muoversi a suo agio nel testo coranico e di enucleare alcune figure che si muovono all’interno del testo e che si ritrovano anche in altre tradizioni; la lettura risulta dunque centrata sui profeti, i saggi e gli eroi, con un’attenzione particolare a quelle figure che sono state inserite nel testo coranico (evidentemente l’autore parte dal presupposto che sia stato redatto da Muhamamd) ma che appartenevano a tradizioni precedenti operando dell “iniezioni” nella cultura musulmana, come afferma l’autore (p. 198).

Una piccola parte del testo è dedicata alla storia dell’Arabia inserita nel Corano; secondo Piotrovskij le tradizioni storiche relative alla penisola permettono allo studioso di comprendere la trasformazione della vicenda personale di Muahmmad in leggenda e, da leggenda, ad argomento di predicazione religiosa.

L’interesse per le “storie” e la “storia” conferiscono così al Corano un ritmo e un movimento in avanti.