Aljarida pubblica nell’ultimo numero un articolo dal titolo “Posto che vai insulto che trovi” (p. 18-19). Mi ha colpito perché l’autore afferma, dopo aver sottolineato la presenza di parolacce in Italia come esprimento linguistico in continua evoluzione:
“In arabo sono molti gli insulti, ma poche le parolacce”.
Ohibò, anche in questo gli arabi sono “diversi”?
“Al contrario dell’italiano, la lingua araba è molto attenta a non incorporare intercalari volgari”.
Eh? Probabilmente vivo su un altro pianeta. O frequento le persone sbagliate, il che è altamente possibile. Ma a me risulta che le parolacce esistano in dialetto e in classico (la prima l’ho imparata da Abu Nuwàs).
Mannaggia. E io che una volta vecchia ho già il mio progetto di ricerca sul quale da anni raccolgo materiale: “Zibb, zuqq, zoz: il morfema zà’ quale indicatore di organi sessuali nel dialetto algerino”. Anni e anni di raccolta di materiale inutili.
concordo con te, anzi dopo aver abitato in marocco avevo notato un simpatico parallelismo tra le parlate giovanili di roma e rabat nello smodato uso della parole zbb, tabbuna / zoqq e terma / qarr o nell’abitudine di apostrofare amichevolmente gli amici con “zamel” e di far ritrovare praticamente qualsiasi cosa tu stia cercando in quel momento f-teremt-ek / f-qarr-ek.
quello anzi che mi incuriosiva, e su cui forse ci sarebbe da ragionare, è perchè, ad esempio in tunisia, l’intercalare/ “cazzo” prende sempre il pronome suffisso, cioè è sempre zibb-i come anche il Signore è sempre il mio, Rabb-i.
ah sì, in algerino ma credo anche in altri dialetti fra amici ci si chiama “zibbino mio” cosa che è condivisa anche dallo spagnolo – ne parlavo con un collega – dove alcune parolacce vengono usate come intercalare affettuoso fra amici.
quanto al possessivo mah, l’arabo preferisce sempre determinare “ho le mani in tasca” in arabo è “ho le mani nella mia tasca” comunque ci penserò
“ritrovare praticamente qualsiasi cosa tu stia cercando in quel momento f-teremt-ek / f-qarr-ek.” questa mi piace troppo, ne farò tesoro. 🙂
Non solo sono presenti le parolacce ma addirittura le bestemmie. Frequentiamo davvero persone spregevoli 😉
Probabilmente lo sai già, sei stata citata su questo argomento sul Venerdì di Repubblica in edicola oggi.
Ciao
purtroppo no, sono in algeria e ho difficoltà di connessione…
a che proposito vengo citata?
Ringrazio il Venerdì di Repubblica che mi ha portato fino qui!
Sono una francese nata in Algeria e da tre anni faticosamente imparo l’arabo “fusha”!!! Per quanto attiene alle forme dialettali anche noi utilizzavamo questa forma “zeb” che i francesi hanno anch’essi hanno adottato….come tante parole che sono ormai di uso comune!!! L’integrazione a rovescio!!! Grazie di questo sito
شكرا
grazie a te!