Un anno di letturearabe

Ho aperto questo blog il 9 gennaio 2010. Ero molto depressa e avevo appena sentito una trasmissione alla radio dove si raccontava di una donna che, per superare la perdita della sorella, aveva letto per un anno un libro al giorno, recensendo ogni giorno il libro letto su un blog.

Mi son detta che poteva essere una buona terapia per superare il mio malessere (di natura puramente intellettuale). Incanalare le mie conoscenze, i lunghi anni inutili di studio in una forma scritta accessibile al pubblico. Per questo non sarò mai un’accademica. Io scrivo per essere letta, non per leggermi.

Ho inoltre sempre pensato che attraverso la cultura in generale e la letteratura in particolare si possa fare politica in senso lato e mi pareva che ce ne fosse bisogno sia di cultura che di politica visto il panorama veramente desolante che circonda gli studi sul mondo arabo e l’islam. Non che chissà cosa mi credessi di fare, ma provare un poco a contrastare la tendenza imperante, divisa tra approcci superficiali o che hanno scopi diversi da quello della conoscenza critica mi sembrava una piccola azione che non potevo lasciare intentata. E farlo con il mio nome e cognome, pubblicamente.

Cosa è successo in questo anno?

Molte cose. Innanzitutto mi sono resa conto della fame di informazioni anche solo libresche – di libri si occupa il blog principalmente – che c’è sull’argomento. E di quanta sia la voglia di leggere e di sapere oltre a quel che viene propinato dai media e dalla pseudo cultura sull’islam.

Ho scoperto che molti mi leggono e in generale apprezzano, o nei commenti, o via mail. La cosa più divertente è stata scoprire che c’è chi mi legge quasi quotidianamente e nega di leggermi. Lo prendo come un complimento.

Poi, ho avuto l’opportunità di conoscere, anche se a volte solo per via telematica, altri blogger (un mondo fantastico). Penso ovviamente innanzitutto a lorf di 30secondi (prima o poi prenderò il treno per venire a trovarti) con il quale sento una comunanza, tra l’altro, di Enttäuschung. Ma anche a Miguel Martinez e letterature ispano americane (davvero brava) o Melone. Ho definitivamente compreso che le intelligenze stanno altrove.

Con alcuni di loro abbiamo dato vita all’aggregatore di controinformazione islametro che vi invito a consultare.

Dopo un anno, non ho risolto il mio malessere, anche se un po’ il dolore è mitigato. Mi sono divertita e ho provato piacere a rispolverare alcuni vecchi libri della mia mega biblioteca, della quale sono orgogliosissima.

Vedremo cosa succederà nell’anno che è appena cominciato.

13 Risposte a “Un anno di letturearabe”

  1. Splendido, anche io ho aperto il blog con quasi le medesime motivazioni e le stesse riserve, oltre ad altre ancora, sull’Accademia ed il mondo dell’informazione. Sono sinceramente contenta di condividere queste perplessità e di contribuire nel mio piccolo a fare concretamente qualcosa, assieme a te e molti altri per cercare di superare l’impasse culturale e identitario in cui siamo tutti più o meno finiti. A te i miei vivi complimenti per questo primo anno di attività e l’augurio che ne possano seguire molti altri allo stesso modo stimolanti!

  2. Sicuramente l’anno trascorso sarebbe stato meno stimolante senza bazzicare tra letturearabe, 30secondi, invisiblearabs, osservatorioiraq… i principali blog che seguo e che spesso sono l’unico strumento di informazione a disposizione, data la trascuratezza dei media ufficiali.
    Devo dire che anche se ero un po’ stupito che una docente di arabo aprisse un blog, per certi versi mi è parsa la cosa più naturale del mondo e mi sono chiesto come mai non ci sia più gente, gente preparata intendo, che scriva pubblicamente.
    Comunque non male, l’anno trascorso, e spero darà spunto anche a chi non ha ancora messo mano alla tastiera.

  3. ciao Jol
    il mio grazie per il tuo blog è soprattutto per la “generosità”, ovvero la generosità di condividere saperi e conoscenze del tutto “gratuitamente”, non solo perché la condivisione non è retribuita ma anche perché non dà nessun “punteggio” per qualche cazzo di concorso, come fanno in tanti nella nostrana accademia, ovvero scrivono solo quello che gli serve per avanzare di grado o restare saldamente ancorati ai braccioli della poltrona. Questo te lo dovevo dire, anche se poi mi fai arrabbiare quando scrivi “visto il panorama veramente desolante che circonda gli studi sul mondo arabo e l’islam”. Parli di Italia? ma non è vero, dai…. di’ piuttosto che gira tanta zabbala e lì in mezzo qualche perla c’è. ciao ciao

    1. intanto grazie, fa sempre piacere. ma poi: mi diresti il titolo di una di queste perle di cui parli? (in italiano ovviamente) diciamo uscita nell’ultimo anno…

      1. ciao bella
        per italiano intendi testi scritti da italiani o vanno bene anche le traduzioni?
        be’ in italiano senza pensarci troppo mi viene in mente la nuova traduzione del Corano a cura di I. Zilio-Grandi e A. Ventura, uscita per Mondadori, che purtroppo ha chiuso quella collana, ti pareva… troppo bello per durare

  4. uff che ne so, non è che sono poi così attenta a tutte le novità editoriali dell’arabistica italiana, e poi l’italiano non è una lingua della comunità scientifica internazionale, chi vuole scrivere testi di una certa importanza usa altre lingue per le sue ricerche (vedi Baldinetti, Bettini ecc.). E’ così, il nostro misero passato coloniale ci ha relegato nell’angolino e lì stiamo anche alla luce dei più recenti sviluppi sulle coste del Mediterraneo. Se pensi a un Gabrieli, Bausani, Veccia ecc. , be’ erano altri tempi, ma non penso che tu intendessi misurarti con uno/una di loro.
    Voliamo un po’ più basso, please, l’importante è tenere la testa alta… e guardare al di là dello steccato

    1. dunque lo studio di bettini non è uscito nell’ultimo anno, e anna se non erro è su storia non su arabo…
      quanto a volare basso, non ci penso proprio

      1. sei sempre anonima ma pazienza…
        dunque, chiarisco quello che intendo, visto che mi pare ci sia un fraintendimento. innanzitutto il corano che citi personalmente l’ho già adottato e non vedevo l’ora, visto che bausani non mi ha mai fatto impazzire per diversi motivi.
        in secondo luogo mi riferisco a un settore ben preciso, non a storia, quindi per quanto stimi anna baldinetti e molto, il suo libro non rientra.
        terzo e rispondo anche a stefania: carocci, parliamone. oltre al libro cui fai riferimento e che ti assicuro ho provato almeno dieci volte a s-recensire ma è talmente brutto che non ce la faccio, direi che ve ne sono altri nella collanina che non meritano come per esempio quello sul giornalismo arabo. nell’altra collana ci sono dei bei libri, sì – a me per esempio è piaciuto molto quello sulla letteratura della libia, ma sono quasi tutte storie: storia della letteratura o di altro. non che non vadano bene, sia chiaro, ma la mia osservazione è invece su studi, cioè monografie che abbiano una parte di metodo, un’ipotesi, uno svolgimento e che, soprattutto, arrivino a una conclusione (mi capita di leggere tesi di dottorato pubblicate, anche ben scritte, ma senza conclusioni). non è una critica, perché secondo me non ce ne sono – ripeto nell’ambito specifico di LOR12 – perlomeno negli ultimi anni.
        spero di aver chiarito quanto intendo…

        1. L’anonimo ero io… anche se non è stato intenzionale, ho dimenticato di riempire tutti i campi prima di premere ‘invio’. Grazie comunque per aver pubblicato ugualmente il mio intervento.

  5. ciao non saprei segnalare un “buon” libro uscito quest’anno che non sia una traduzione, però, come ti dicevo, non sono particolarmente attenta alle uscite in italiano, e poi credo che bisognerebbe cercare nelle pubblicazioni specialistiche… o nelle riviste.
    La collana di Carocci per esempio non è male, ma non so se quest’anno abbiano pubblicato qualcosa. Certo non tutti i titoli sono buoni e tu sai a quale mi riferisco in particolare.
    Con “volare basso” intendevo soltanto “misurare” di più le parole…

    1. non so perché stiamo facendo questa discussione comunque va bene così…
      segnalo a chi ha fatto il commento che non vede postato che non approvo i commenti anonimi, se lo riscrive con mail visibile (non pubblica intendiamoci) lo posto

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