Une femme Taxi à Sidi Bel Abbès

Une femme taxi à Sidi Bel Abbès, regia di Belkacem Hadjadj, Algeria/Belgio 2000, 52′

Premio speciale della giuria al Festival International du film francophone de Namur – Belgique; Premio TV5 per il miglior documentario Zanzibar Int. Film Festival – Tanzania; Golden Dhow Award Mediterraneo video festival 2.001 (Ascea Marina – Salerno) Italia; Primo premio Broadcasts/theatrical releases 05/07/2003

Alla morte del marito, Soumicha deve trovare un modo per allevare i tre figli. E’ allora che, per mantenere la sua famiglia, diventa la prima donna tassista nella città algerina di Sidi Bel-Abbès. Nella prima parte del documentario, Belkacem Hadjadj mostra la vita quotidiana di una donna coraggiosa che si misura con un mestiere da “maschio”, in un paese in cui strisciano la rabbia e l’ottusità dell’integralismo religioso.

Soumicha ci guida, attraverso i finestrini e gli specchietti della sua R4, tra le strade di una città piena di contraddizioni, in cui i diritti della donna (al lavoro, alla parola, alla scelta dell’abbigliamento) sono più tollerati che non realmente condivisi.

Poi, il regista sale in macchina con la sua protagonista e intraprende un viaggio alla scoperta delle lavoratrici algerine, in cui denuncia e dolore si mescolano.

Accompagnati da un gruppo di donne che hanno scelto di non nascondere mai più il volto dietro a un pezzo di stoffa, ripercorriamo la stessa strada in cui undici maestre sono state trucidate per aver voluto inistere a esercitare la propria professione; entriamo in un capannone in cui decine di operaie continuano a presidiare un posto di lavoro che non c’è più solo perché qualcuno ha pensato fosse giusto bruciare una fabbrica che dava stipendio alle donne.