Tunisia

Meditando su quanto sta accadendo in Tunisia, medito sulle pubblicazioni relative a questo paese – non moltissime per la verità – e sul significato di ricerca, metodologia e conoscenza. Argomenti sui quali sono concentrata da alcuni anni e ai quali quest’anno ho deciso di dedicarmi in modo strutturato rimettendomi a studiare.

Il primo pensiero che mi passa per la testa è che la conoscenza in generale e quella sul mondo arabo – di cui la Tunisia fa parte – in particolare è soggetta a una sorta di occultamento. Intendo dire che quella che viene prodotta è una conoscenza che si dice scientifica e che basa questa sua scientificità sulla convalida che le viene fornita in spazi limitati, spazi che si autoritengono al di fuori di qualsiasi connessione con la realtà.

Credo che si debbano riattribuire ai ricercatori delle responsabilità, che essi debbano essere consapevoli degli effetti che producono con il loro lavoro. In poche parole ciò che faccio compiendo ricerca è situato politicamente e la produzione di conoscenza è un’azione politica, certo con i suoi limiti, ma comunque azione politica.

Ciò significa che quel che conta non è porsi ai margini per potersi esprimere e produrre una conoscenza contro quella imperante, ma, pur dall’interno, esplicitare la propria posizione qualunque essa sia affinché gli altri possano interpretare il nostro lavoro e contro l’occultamento di cui parlavo più sopra.

Come ricercatora/e ho un potere, è inevitabile, sull’oggetto della mia ricerca, ma devo essere in grado di metterlo in discussione, di problematizzare il mio metodo, di utilizzare un metodo abduttivo per poter modificare il mio percorso di ricerca, se necessario, durante il lavoro.

Credo fermamente che sia necessario ridefinire ciò che intendiamo per produzione della conoscenza e ricerca e considerare la prima mai definita una volta per tutte.

Da questo punto di vista, le pubblicazioni sulla Tunisia – perlomeno quelle di mia conoscenza – sono tutte piuttosto carenti. C’è molto da fare…

Per altri tipi di commenti sulla situazione, che esulano da questo blog, rimando a islametro.

 

Una risposta a “Tunisia”

  1. Sì Jolanda. In particolare, come mi impegno da anni a dimostrare, saperi come l'”islamistica” non posso essere nemmeno concepiti al di fuori di una prospettiva politica. Molti, in questo campo, in special modo molti di quelli della generazione che ci ha preceduto (a me e a te, che siamo vecchi) si sono rifugiati in un “enciclopedismo” che si pretende “neutro” ma diventa – alla fine dei conti – un instrumentum regni come tanti.

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