The Venture of Islam

Marshall G. S. Hodgson, The Venture of Islam. Conscience and History in a World Civilization, The University of Chicago Press, Chicago & London, 3 voll., 1974 e segg.

Tra gli innumerevoli volumi, nelle lingue più diverse, che si occupano di storia dell’islam,  quello di Hodgson merita sicuramente una menzione a parte per almeno due motivi.

Il primo, e a nostro parere il più importante, sono le 65 pagine di “Introduzione allo studio della civiltà islamica” che l’autore dedica a spiegare ed esplicitare il proprio approccio al tema trattato, contestualizzando l’uso di un certo tipo di datazione, di traslitterazione e di vocabolario (anche questo argomento assai interessante e spesso trascurato) ma, soprattutto, dedicando ampio spazio alla questione del metodo. In un paragrafo intitolato “On scholarly precommitments”, Hodgson afferma che

“le convinzioni personali degli studiosi giocano un ruolo maggiore negli studi storici più che in altre discipline, ruolo che viene evidenziato in modo particolare negli studi islamici” (p. 27).

Per questo motivo il giudizio storico non può essere completamente slegato dalle convinzioni personali dello studioso.  Questa consapevolezza nell’affrontare gli studi islamici ci sembra fondamentale, poiché solo così è possibile a chi se ne occupa apprezzare tradizioni culturali che non condivide in un modo che, pur se non sarà mai obbiettivo in senso assoluto, sarà almeno profondamente umano.

Il secondo motivo per cui riteniamo di particolare interesse l’opera di Hodgson – al di là dell’evidente profonda competenza dello studioso – è il costante riferimento nel declinare la storia dell’islam all’aspetto letterario e culturale, anch’esso generalmente snobbato dagli storici. Pensando alla data di pubblicazione del primo volume, il 1961, non possiamo fare a meno di notare quanto il lavoro di Hodgson sia stato pionieristico e quanto, per certi versi, ancora lo rimanga, in un panorama che vede la continua pubblicazione di volumi che perpetuano se stessi su una civiltà che dall’autore viene definita “mondiale”.

Attraverso una lente ad ampio spettro, Hodgson ci introduce a una lettura critica dell’islam, ricollocando diversi aspetti di questa civiltà nella loro giusta luce all’interno della storia del mondo e affrontando in maniera approfondita diversi nodi critici, ma anche proponendo al lettore alcuni filoni di riflessione su prospettive future nelle quali l’islam potrà contribuire all’arricchimento della cultura dell’essere umano in generale.

Potremo condividere o meno questa lettura, ovviamente, ma non potremo non ammirare la lucidità dell’autore. Al termine del terzo volume, che si conclude al periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo di comprensione necessario resta sicuramente compensato dal piacere che ne ha ricevuto il nostro intelletto.

Una recensione di quest’opera è comunque inadeguata, poiché riassumere in poche righe il lavoro di una vita lo è sempre. Quel che ci auguriamo è di vedere The Venture of Islam citato più spesso nelle bibliografie italiane.