The Arabic Language

K. Versteegh, The Arabic Language, Edinburgh University Press, Edinburgh 1997

Tra i numerosi volumi pubblicati che tracciano la storia della lingua araba dai primordi ai giorni nostri, quello di Versteegh è apprezzabile per l’intento con cui è scritto, che, a nostro parere, è quello di essere accessibile pur mantenendo un profilo alto.

L’autore fornisce in quest’opera una summa del suo lavoro e una descrizione delle principali problematiche connesse allo studio dello sviluppo storico della lingua araba soffermandosi in particolare sul periodo della formazione dell’arabo così come lo conosciamo e fornendo numerosi esempi e rimandi anche a opinioni contrastanti fra loro sullo sviluppo di alcune particolarità della lingua o sull’origine di alcune sue caratteristiche.

Pur se studi più recenti, come quello di Owens, hanno – o perlomeno dovrebbero aver – indotto gli studiosi a ripensare l’evoluzione della lingua araba in altri termini, il volume di Versteegh resta un punto di riferimento per chi si accosta foss’anche per la prima volta allo studio della lingua araba.

Risalto viene dato alla formazione di una disciplina linguistica, con lo sviluppo di un metodo specifico per lo studio dell’arabo (approfondito dall’autore in un altro volume The Arabic Linguistic Tradition) e all’interesse che lo studio di questo metodo può rivestire alla varietà dei dialetti arabi per noi oggi se messo a confronto con altri metodi descrittivi sviluppati per altre lingue; e alle varianti sincroniche, sottolineando come questo sia il campo di studi che negli ultimi anni ha subito le più forti variazioni grazie a nuove scoperte e come, di conseguenza, resti un campo di studi ancora tutto da sviluppare.

Tra i settori specifici verso cui lo studio della lingua araba si sta dirigendo dal punto di vista della sociolinguistica, Versteegh evidenzia quello del rapporto tra variazione linguistica e genere e quello, a suo dire trascurato, dei rapporti tra la lingua araba e le altre lingue, come a esempio quelle africane.