The Ambigous Compromise

J. Kaye and A. Zoubir, The Ambigous Compromise. Language, Literature and National Identity in Algeria and Morocco, Routledge, London and New York 1990

In epoca moderna, le imprese coloniali sono state intraprese avendo come supporto la letteratura usata come arma di dominio. Scrivere e scrivere letteratura è così diventato un elemento indispensabile di conquista e di controllo e un mezzo di propaganda per una supposta superiorità culturale.

In Nord Africa in particolare e nei due paesi presi in considerazione dal volume, Algeria e Marocco, la politica francese ha utilizzato una “politica berbera”, così come la definiscono gli autori (p. 11), volta a incoraggiare i particolarismi che a suo giudizio costituivano l’identità berbera e che andavano a costituire il mito di un berbero “pagano, democratico e anti arabo”. In Marocco questa politica ha dato luogo a una divisione del paese: makhzen, arabo e siba, berbero. Suddivisone artificiosa, naturalmente, che non teneva conto della percezione molto più sfumata e articolata dei marocchini, mentre in Algeria ha dato vita a una contesa che perdura tutt’oggi.

La presenza di arabo, berbero e francese e il desiderio o la necessità da parte di autori algerini e marocchini di scrivere per un pubblico, in tale contesto, ha portato all’adozione di strategie linguistiche particolari che vengono analizzate in The Ambigous Compromise in costante rapporto con la presenza di una cultura orale e partendo dal presupposto che né la lingua scritta né quella orale siano in grado di riflettere la realtà nel suo sviluppo complessivo.

In tal modo, affermano gli autori, la lingua in generale può diventare un altro modo in cui l’essere umano aliena se stesso proprio come avviene tramite il lavoro, pur necessario al vivere sociale.

Per Roland Barthes la letteratura rappresenta l’utopia del linguaggio. Così alcuni autori scelgono consapevolmente una o l’altra forma espressiva non solo per liberarsi dall’alienazione della lingua francese ma anche nell’intento di chiamarsi fuori dall’alienazione della lingua.

Una notazione interessante viene anche fatta rispetto all’uso di note a piè di pagina e glossari, considerati caratteristici del linguaggio alienato individuato in particolare nell’uso della lingua francese in questo caso e delle lingue occidentali in generale.

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