Science and Technology in Islam

A. Y. al-Hassan, ed., M. Ahmed-A. Z. Iskandar, co-eds., Science and Technology in Islam, serie The Different Aspects of Islamic Culture, vol. IV, Part II: Technology and Applied Sciences, UNESCO Publishing, Paris 2001.

“La Conferenza generale dell’UNESCO, nel corso della sua diciannovesima sessione, ha autorizzato il Direttore Generale a intraprendere le misure necessarie per realizzare e publicare un lavoro sui differenti aspetti della cultur Islamica. Lo scopo era mostrare questi aspetti sia dal punto di vista storico che con riferimento al loro valore oggi di una civiltà il cui ruolo e il cui sviluppo nel futuro si presume saranno uguali a quelli che furono in passato” (dalla Prefazione).

Con tale obbiettivo sono stati pubblicati una serie di volumi tutti estremamente interessanti di cui qui presentiamo il quarto semplicemente perché più vicino ai nostri interessi ma anche perché si occupa di settori non molto conosciuti. Se, infatti, noti sono i contributi degli Arabi nel campo della medicina, a esempio, dell’ottica o della botanica, difficilmente troviamo riferimenti all’agricoltura, alle macchine da guerra, alla polvere da sparo, agli oroologi ad acqua, piuttosto che all’ingengeria.

All’interno del testo, curato da A. Y. Hassan, professore di Storia delle Scienze Islamiche presso l’Università di Aleppo, per diversi anni anima del Journal of History of Islamic Science e collaboratore di Donald Hill (invitiamo a visitare il suo sito qui), questi e altri aspetti legati alle scienze nell’islàm vengo analizzati puntualmente e in forma chiara.

In particolare, la prima parte si occupa di tecnologia e scienze applicate, la seconda prende in considerazione alcuni aspetti legati alla farmacologia e a branche della medicina come l’ostetricia e la ginecologia, la terza si interessa del rapporto tra scienza e tecnologia, nello specifico nell’impero ottomano, in Iràn e nell’India moghul. Una ventina di contributi in tutto che ci introducono alle scienze alchemiche, alla distillazione, all’utilizzo delle fornaci per la lavorazione del vetro, alla preparazione dell’inchiostro, delle tinture per tessuti, alla lavorazione del cuoio e all’arte della rilegatura di libri.

Pur essendo un lavoro condotto con criteri scientifici, Science and Technology in Islam ha come obbiettivo dichiarato la divulgazione del patrimonio culturale scientifico musulmano e può essere quindi letto anche da chi non è uno specialista nel campo. Quest’ultimo infatti, troverà note e riferimenti adeguati per ulteriori ricerche. A dimostrazione che si può essere rigorosi e al contempo contribuire alla diffusione di idee e concetti per un pubblico più vasto, e inaugurare, diremmo noi, un nuovo modo di fare ricerca.