Metro

Magdy El Shafee, Metro, Editrice Il Sirente, s.l. 2010.

Il Tribunale del Cairo meridionale con atto numero 2171 del 2009 cita in giudizio l’editore Muhammad aš-Šarqàwi,  direttore della casa editrice Malàmih li-l-našr, per la pubblicazione del romanzo Metro nella seduta del 23.06.2009. Dispone altresì che l’editore e l’autore del romanzo, Magdi aš-Šàfi‘i, compaiano davanti al tribunale di Qasr an-Nil il 18 luglio 2009.

I due vengono in seguito condannati e Metro ritirato dalle librerie per i numerosi riferimenti a fatti e persone “realmente esistenti”.

E in effetto Metro, un fumetto dal tratto non particolarmente interessante, iteressante lo è per i contenuti; il protagonista, Shihab, è un giovane, di media cultura, completamente deluso dalla società egiziana, da dei “loro” non meglio identificati ma nei quali è possibile ritrovare personaggi di regime del governo Mubarak e della classe di potere a esso legata.

“Non hanno mai detto la verità in vita loro… come si fa a sfuggirgli..? Ti seguono con le loro menzogne fin dentro casa” afferma il protagonista a pagina 56, in un riquadro dove compaiono un paio sheykh, la paola Allah, dei poveri che si dividono una minestra e un bambino che fuma in contrasto con una scena di spettacolo, la grande illusione.

La metafora dei regimi arabi è narrata nella “storiella” che Wannas racconta a Shihab e che mi ha ricordato Il decimo giorno della tigre: un re afferma che coprirà d’oro chi riesce a portargli 100 topi in un sacco. Quando finalmente un tale vi riesce egli gli domanda come abbia fatto e questi risponde: “Li ho essi in un piccolo sacco e li ho schiacciati per bene, poi ogni tanto lo scuotevo così; i topi hanno cominciato a darsele tra di loro… e hanno dimenticato di rosicchiare il sacco” (p. 62).

Pare che i topi abbiano smesso di darsele e abbiano cominciato a rosicchiare il sacco. E tutti insieme.

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