Les manuscrits du Touat

S. Bouterfa, Les manuscrits du Touat, Editions Barzak, s.l. 2005

Les manuscrits du Touat fa parte dei volumi pubblicati nell’ambito del progetto Manumed coordinato dal Centro di Conservazione del libro di Arles e inserito nel progetto europeo Euromed Héritage 1. Il progetto intende valorizzare l’eredità culturale del Mediterraneo e la sezione dedicata ai manoscritti si occupa della catalogazione, del restauro e della messa in risalto dei patrimoni dei paesi partner che comprendono oltre all’Algeria, la Giordania, Cipro, il Marocco, la Siria, la Turchia, la Svezia e la Spagna (tralasciamo considerazioni sul fatto che in questi casi i paesi sopracitati di area musulmana sono considerati europei in altri no).

Il patrimonio manoscritto dell’Algeria è certamente cospicuo e purtroppo poco studiato. Nel volume ci si occupa in particolare dei manoscritti della regione di Adràr, nel sud algerino, dove il commercio, che permetteva il transito di diverse merci dall’Africa del Nord in direzione di Mali e Africa subsahariana, passando per la regione di Touat, a lungo garantì la prosperità delle città carovaniere come Sigilmassa o Chinguetti. In esse i pellegrini che si dirigevano a Mecca si ritrovavano prima di intraprendere il loro percorso spirituale e fra essi studiosi ed eruditi che fecero così affluire nella regione il patrimonio culturale che ora si cerca di conservare.

A partire da un’introduzione sul patrimonio scrittoreo in periodo coloniale, con un’introduzione anche alle politiche di conservazione prima e dopo la guerra di liberazione algerina, l’autore ripercorre le vie carovaniere tenendo come filo conduttore il manoscritto per analizzare poi l’elaborazione dei testi, le principali zawiyya del Adràr, nelle quali questi vengono conservati, e il ruolo svolto dalle khizana, biblioteche e fondi.

La seconda parte del volume è invece dedicata al problema della conservazione e al ruolo svolto dal progetto Manumed in questo senso, progetto che ha previsto la formazione di personale specializzato nel restauro cartaceo, nella catalogazione, il restauro di alcuni manoscritti ma anche un ritorno alla cittadinanza di quanto è stato intrapreso con l’organizzazione di tavole rotonde e trasmissioni radiofoniche volte a sensibilizzare la popolazione della regione nei riguardi del proprio patrimonio culturale.

Una volta tanto un progetto con ricercatori arabi (ehi, esistono anche loro!) specializzati in manoscritti che ha lavorato con personale locale in loco e che ha lasciato i frutti della ricerca in loco fornendo competenze aggiuntive affinché il lavoro possa proseguire con le proprie gambe.