La patria delle visioni celesti

I. al-Koni, La patria delle visioni celesti e altri racconti del deserto, a cura di M. Avino e I. Camera d’Afflitto, edizioni e/o, Roma 2007

Nei racconti presentati in quest’antologia dello scrittore libico residente in Svizzera, il deserto resta sullo sfondo di scenari la cui ampiezza non da tregua al lettore, stabilendo una comunanza tra la vita in un territorio spesso avvolto da fascino e mistero e la vita in città.

In ogni pagina del testo, infatti, l’illusione occidentale che la vita dei popoli che abitano le sconfinate distese di sabbia sia una lotta con la natura, umana ma più armonica della nostra, viene messa in dubbio. Gli uomini e, soprattutto, i bambini del Sahara soffrono delle stesse forme di alienazione e illusione dei nostri. Al-Koni, dunque, strappa il deserto all’esotismo normalizzandolo, sempre collocando i racconti in un tempo che non c’è e presentando un insieme di temi estremamente attuali: l’opposizione Io-l’Altro, la vanità di perseguire a ogni costo un obbiettivo, i condizionamenti sociali, le lotte per il potere.

Che tutto ciò si sovlga in un’oasi o in una grande metropoli ha poca importanza. Sembra quasi che l’autore si spinga a una negazione della negazione presentata nel testo (nel senso brechtiano), lasciando libero il lettore di dirigere il suo pensiero in una direzione piuttosto che un’altra, senza che tuttavia possa più credere che i Tergui siano più felici di noi.