Islam e nonviolenza

C. Satha-Anand, Islam e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1997

La deformazione professionale ci porta a individuare libri che trattano di Islàm e mondo arabo in qualunque luogo ci troviamo; e proprio in uno di questi luoghi improbabili abbiamo trovato questo libretto.

Contrariamente a quanto spesso affermato nei testi che di Islàm si occupano, esplicitamente in quelli che dichiaratamente si pongono contro e più o meno velatamente da quelli che si occupano di Islàm in modo ‘scientifico’, l’autore dichiara nel primo dei tre saggi contenuti nel volume ‘Islam e nonviolenza’ che l’Islàm è una religione nonviolenta fornendo con un percorso piuttosto logico ampia dimostrazione di come nel Corano e nei hadìt il concetto di nonviolenza sia esplicitamente menzionato e sostenendo anzi che l’azione nonvilenta sia una forma islamica di lotta:

“Deboli o potenti i musulmani devono fare qualcosa: è quest’attitudine all’azione che li rende facilmente adatti a intraprendere lotte noviolente” (p. 24).

Naturalmente, afferma l’autore stesso (p. 32), si tratta di leggere l’Islàm secondo un’angolazione innovativa e per far ciò Satha-Anand propone otto testi sull’azione nonviolenta nell’Islàm e dove sostanzialmente ritiene che l’Islàm sia terreno fecondo per la nonviolenza, poiché favorisce potenzialmente la disobbedienza, la forte disciplina, il senso di condivisione delle responsabilità sociali, la fermezza e il sacrificio di sé, oltre ad alimentare la fede nell’unità della comunità musulmana e nell’unicità del genere umano (p. 33).

Nel secondo saggio, dal titolo ‘La politica del perdono: l’insegnamento islamico e il pensiero di Gandhi’, propone una sua definizione di perdono per poi affermare che il tempo del perdono è ormai giunto e che il pensiero islamico e la tradizione gandhiana presentano diversi punti in comune, facendo riferimento alla riconciliazione così come riferita nel Corano e nella tradizione profetica.

Nel terzo saggio, ‘Nonviolenza pragmatica e nonviolenza per principio: una contrapposizione illusoria’, infine, commentando le figure di Gandhi e di Martin Luther King afferma che il loro successo è dovuto alla capacità di coniugare i due tipi di nonviolenza citati nel titolo.

Su tutto Corano XXXVI, 58:

“E pace sarà la parola che dal misericordioso Signore udiranno”.