Il Corano

B. Scarcia Amoretti, Il Corano. Una lettura, Carocci, Roma 2010

In una recensione che abbiamo letto prima di acquistare questo libro, l’autore terminava dicendo che il volume è, “appunto ‘una lettura’ tra le tante possibili”, velatamente insinuando che non la condivideva. Del resto Scarcia Amoretti è pur sempre ordinaria e, come ben si sa, bisogna essere assai dplomatici…

Un’altra recensione di questo volume, che peraltro si limita a descriverne il contenuto, plaude al testo come fondamentale.

A noi pare che entrambe manchino di sottolineare come Il Corano. Una lettura sia una proposta finalmente diversa di trattare l’argomento in italiano. Consapevole l’autrice lo è e per questo forse di sofferma nell’introduzione più di una volta a ricordare che il suo non è un lavoro accademico e forse una volta di troppo. Come sempre dipende da cosa si intende per accademico.

L’interesse per ciò che il Corano dice ai musulmani è la caratteristica di questa lettura. L’essere umano è posto di fronte a una scelta morale fondamentale della quale si assume la responsabilità e cioè decidere quale sarà la qualità della sua vita, se con Dio o senza Dio. In questa scelta il Corano è la parola di Dio (kalam allah) che aiuta a scegliere.

Il volume narra del Dio creatore e della funzione profetica svolta da Muhammad, ricordandoci che “la dimensione strettamente religiosa è il più idoneo punto di partenza per stilare una sorta di elenco dei problemi oggi sul tappeto in funzione di un’effettiva ipotesi di convivenza”.

Tra le considerazioni che Scarcia Amoretti esprime una ci interessa da vicino. La studiosa, infatti, sottolinea come nell’ambito degli studi coranici, in relazione all’esegesi, ci si limiti a prendere in considerazione solo alcuni Commentari che “per quanto significativi, non possono rappresentare se non una porzione di un tutto, al momento non quantificato né quantificabile”. E auspica la realizzazione di repertori sinottici che mettano a disposizione dello studioso l’insieme della letteratura esegetica. Giusto. Questi Commentari, in ogni caso, sono editi e disponibili in lingua araba e in attesa di questo lavoro di confronto, che non sarà né agevole né a breve termine, ci pare che i numerosi testi che trattano di Corano dovrebbero tenerne conto.

Un libro, in conclusione, che si preoccupa più del senso che dell’aspetto filologico e che affronta il tema Corano in una prospettiva certamente più adatta alla contemporaneità.

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