Il cinema arabo

A. Nicosia, Il cinema arabo,Carocci, Roma 2007

Scorrendo i titoli e le indicazioni di paragrafo dell’agile (che non significa meno pregevole) volume di Nicosia si comprende chiaramente che il cinema arabo, per l’autore, è inserito in un contesto politico e sociale oltreché culturale in senso lato.

L’ampia panoramica dell’evoluzione cinematografica viene così presentata in relazione ai principali avvenimenti politici che il mondo arabo ha attraversato e ne divieneuna storia per immagini di sicuro interesse, scritta da chi i film li ha visti, certamente, ma li ha anche amati altrettanto sicuramente e ne  ha frequentato i realizzatori.

Oltre a una conoscenza “libresca” dunque, Nicosia accosta informazioni e commenti che solo una ricerca sul campo può fornire. Interessante anche la sezione sul cinema magrebino, in genere considerato fratello minore di quello egiziano, che da spazio anche a Libia e Mauritania. Nell’appendice, infine, un riferimento ai rapporti fra cinema e letteratura (ma il cinema già di per sé è letteratura!) e al ruolo di alcune famose attrici e attori egiziani.

Nell’Introduzione Nicosia si chiede perché il cinema arabo fatichi ad “ottenere lo stesso riconoscimento che la letteratura di prosa o di poesia godono sulla scena cultrale araba” — e non solo aggiungiamo noi. Il cinema arabo è certamente destinato a risponde in parte anche a questa domanda.