Dillo alla luna

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Hazem Saghiegh, Dillo alla luna, Piemme, Milano 2011.

Dillo alla luna è il titolo italiano di Mudakkiràt Randa at-trans, memorie di Randa la transessuale (ma ai titoli di Piemme ormai sono abituata).

Certamente non è un romanzo, come peraltro si è cercato di farlo passare. Direi il racconto di un’esperienza romanzato. Narra la storia di Randa, appunto, dall’infanzia fino alla presa di coscienza e alla fondazione dell’associazione algerina Abu Nuwàs (http://www.abunawasdz.org) per la depenalizzazione dell’omosessualità in Algeria.

Alla sua uscita in arabo ha avuto una certa eco dovuta al fatto che era la prima volta che un’algerina raccontava la sua esperienza in questo senso. Anche se in realtà il testo è scritto da Saghiegh, un giornalista. In ogni caso siti e blog che riportavano la presentazione o la recensione del testo erano pieni di commenti di incoraggiamento per Randa e per la sua lotta per il riconoscimento dei diritti LGTBQ nel paese.

Voglio dire con questo che il pubblico arabofono è stato perfettamente consapevole del fatto che non si parlava di letteratura.

Voglio dire con questo che presentarlo come il romanzo che ci svela l’Algeria contemporanea mi pare un pochino eccessivo, primo perché romanzo non è, il linguaggio è banale e piuttosto noioso devo dire, secondo perché è sì vero che ci sono alcuni riferimenti alle vicende algerine, ma sono fatti in modo molto superficiale e molto poco funzionali all’impianto narrativo. Anche il finale mi lascia perplessa, con un cambio di registro improvviso per raccontare la fondazione della citata associazione.

Anche se non lo avessi letto non sarebbe cambiato nulla.