Ricevo questa lettera, che è stata inviata al Rettore dell’Università di Milano – che credo non l’abbia letta – e al Presidente del cdl – che credo l’abbia letta. Mi è molto piaciuta. Non tanto perché fa riferimento alla mia persona – anche se ovviamente il negarlo sarebbe sciocco da parte mia – quanto per la densità di pensiero che esprime. Sono contenta. Contenta di aver incontrato questi cervelli.
P.S.: particolarmente bella la citazione di E. Dickinson.
Al magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano,
Oggetto: dimissioni della Professoressa Jolanda Guardi
Con la presente lettera, in qualità di ex studenti della professoressa Jolanda Guardi, vorremmo esprimere il nostro immenso sbigottimento e costernazione per le dimissioni della professoressa, la quale ha passato 12 anni della sua vita in quest’accademia trasmettendo con passione, critica e determinazione il valore della conoscenza, e non solo il contenuto di essa, come spesso viene invece fatto dalla stragrande maggioranza degli accademici.
Le dimissioni della professoressa Guardi sono decisamente il frutto, e pertanto la dimostrazione, di perpetrati soprusi ed eventi che hanno messo spesso e volentieri a dura prova la dignità stessa di più intellettuali nella compagine italiana contemporanea.
Riteniamo unanimamente che tale gesto da parte della professoressa Guardi non possa passare inosservato: consideriamo questo stesso bisogno di scriverLe un imperativo morale non solo nell’individualità delle nostre vite di ex studenti, arricchiti dall’insegnamento della lingua e della cultura arabe insieme, e dall’ampliamento della logica personale, grazie al metodo apprenditivo suggerito dalla professoressa; ma anche nel più ampio contesto accademico, il quale dimostra per l’ennesima volta di non offrire alcuna solidarietà e supporto – anche meramente in chiave professionale – a chi per anni si è adoperato per noi studenti senza avere la minima garanzia contrattuale, finanziaria, e neppure alcun riconoscimento ufficiale come parte organica – oltre che vitale – del corpo accademico dell’Università degli Studi di Milano.
Giacchè lo spettacolo che ne emerge è alquanto raccapricciante, da parte di persone presuntamente tese nel futuro a produrre conoscenza e a farla valere in ogni contesto del sociale, risulta impossibile passare sotto silenzio un evento di questa portata.
Con ciò, ci auguriamo vivamente che le nostre parole non muoiano sul foglio, ma siano da stimolo al mondo accademico nella comprensione di quanto importante sia il mestiere di un Maestro strictu sensu per noi studenti, e di quanto ancora l’accademia si debba responsabilizzare affinchè non perda, come in questo stesso caso, baluardi del sapere odierno che ancora sanno e vogliono contribuire a formare un’umanità critica ed intellettualmente onesta. Onesta a tal punto da dover retrocedere per non compromettere la propria dignità personale e un’intellettualità genuina.
“Dicono che una parola muore quando è detta. Io invece dico che da quel giorno comincia a vivere”. (Emily Dickinson)
Con l’occasione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Promotori: Estella Carpi e Silvia Rigon
Firme:
1- Sara Giagnoni
2- Martina Cogliati
3- Sumaya Abdel Qader
4- Alice Sabatini
5- Silvia Desideri
6- Tania Sibiglia
7- Michela Di Rocchi
8- Chiara Maltagliati
9- Flavia Malusardi
10- Micol Gamba
11- Claudia Lunetta
12- Donatella Santarsiero
13- Simona Lazzaroni
14- Silvia Turati
15- Veronica Ferreri
16- Silvia Coccioli
17- Maddalena Dell’Orto
18- Giulia Contini
19- Stefano Torelli
20- Elisabetta Bevilacqua
21- Giorgia Ferrari
22- Benedetta Baracchi
23- Gigliola Vendramini
24- Federica Manca
25- Flavia Margheriti
26- Ahlam El Karouni
27- Elisa Bolgeri
28- Silvia Feu
29- Bounoun Imane
30- Silvia Colombo
31- Monica Luisa
32- Nadia Rocchetti
33- Daniela Guglielmini
34- Lucia Carminati
35- Irene Costantini
36- Carlotta Cavalleri
37- Yossri Saad
38- Sara Colombo
39- Sara Lamperti
40- Heba Jeaash
41- Valentina Balata
42- Tania Conte
43- Adele Barlottini
44- Claudia Ruta
[…] la lettera integralmente dal suo blog, Letturearabe, e non aggiungo commenti. Al magnifico Rettore dell’Università degli Studi di […]
Non si dimenticano le persone che hanno saputo comunicare l’amore e la passione per una lingua e una cultura come l’arabo. L’università l’ha fatto. Grazie prof!!
Elena Garavaglia
“Un abbraccio a una delle donne che lasciano il segno. Le auguro di essere felice.”
Chiara Maltagliati
Ho studiato insieme alla Professoresa Guardi a partire dall mio primo anno di Mediazione Linguistica e Culturale. Jolanda Guardi ha attualizzato, nei metodi e contenuti della sua docenza, un modello di insegnamento inedito, sapendo coniugare rigore ed eccellenza professionali con uno spirito critico e vivacita` intellettuale travalicanti le forme talvolta tradizionaliste dell`accademia italiana, cio` che ho compreso ed apprezzato appieno progredendo nel corso dei miei studi in Italia e all`estero. Senza rimarcare il prezioso valore del suo profilo di specialista, Guardi ha messo a disposizione degli studenti, con un impegno e una passione personalissimi e gratuiti, opportunita` di studio, incontro, dialogo ed approfondimento ulteriori rispetto e ai suoi stretti doveri di insegnante, modulisticamente e contrattualmente intesi, e all`esaurimento dei contenuti contemplati nei programmi dei corsi di studio. Sono grata di avere avuto l`opportunita` di studiare con la professoressa Guardi, e mi rammarico che l`universita` italiana abbia perso una figura di tanto valore.
Carlotta Cavalleri
“A una delle insegnanti dalla professionalità più alta che io abbia mai avuto la fortuna di conoscere. Con stima”.
Benedetta Baracchi
un ringraziamento profondo e sincero a Jolanda,
per la sua capacità di trasmettere spirito critico e libertà di pensiero.
Nadia Rocchetti
In un corso di laurea poliedrico come mediazione, in cui lo studente, a mio avviso, fatica a trovare un’identità intellettuale coerente se non necessariamente univoca, Jolanda Guardi è stata per me semplicemente l’involontaria guida, l’eterno stimolo, olisticamente la logica stessa della mia carriera accademica. In realtà, qualcosa di non facilmente verbalizzabile e oggettificabile per quanto mi riguarda, poichè sento che lei abbia contribuito immensamente alla mia stessa crescita personale.
Estella Carpi
Per me una professoressa insostituibile.
Sara Lamperti
Posso semplicemente e in poche parole dire che L’Universita’ per me era Jolanda Guardi.
Heba Jeaash
Al primo anno di università mi avevano colpito le parole usate da Jolanda Guardi per una dedica all’inizio di un suo libro. Un nome, poi una definizione: Maestro di arabo. In seguito, durante gli anni di studio, mentre le lezioni della professoressa Guardi mi conquistavano, incantandomi e spiazzandomi insieme per la varietà degli stimoli proposti, quella definizione mi tornava in mente, arricchendosi di significati. Adesso credo di poter dire che Jolanda Guardi è stata per me proprio questo: Maestra di arabo. A cui sarò sempre grata, per avermi trasmesso con passione la forza, la bellezza e la necessità del libero pensiero.
Valentina Balata
jolanda, per qualche disguido tecnologico manca la mia firma a questa lettera 🙁 mi aggrego alle bellissime parole delle mie compagne ringraziando colei che insegna non dettando il suo verbo dall’alto, colei che insegna anche a dubitare di ciò che insegna, che desta la naturale curiosità delle giovani menti, incentivando lo studente a diventare un costruttore, non solo un fruitore passivo di conoscenza, colei che continua a studiare divorando il sapere con appetito, che non scrive libri e articoli per mettersi in mostra, che mentre insegna impara, che non ama avere davanti a sè classi di “vasi vuoti che devono essere riempiti con un travaso di conoscenza”.. aggiungo il mio grazie a colei che ci continua ad invitare a prendere possesso della ns personalità, della ns coscienza superiore, a comprendere il ns valore storico, la ns funzione nella vita, i ns diritti e i ns doveri nonostante gli ostacoli… e che ancora oggi, dopo la laurea, è ancora con noi ad osservare, interpretare, interrogarsi, confrontarsi, arricchirsi/ci…