Algeria araba

Durante gli anni dell’università, ormai lontani, una cosa che mi stupiva era che non si parlasse mai dei paesi del Maghreb a lezione, come se non esistessero e non facessero parte del mondo arabo. Eppure, ero ingenua, mi dicevo: lì parlano arabo!  Ma ero ancora lontana dal comprenderne le ragioni. In ogni caso, al momento di scegliere un autore per la discussione della tesi ne scelsi uno algerino, ovviamente che scriveva in lingua araba e da quel momento feci dell’Algeria il mio paese d’elezione.

Nel corso degli anni ho avuto occasione di viaggiare molto in questo paese e di incontrare in particolare numerosi autori e intellettuali arabofoni, trovando estremamente interessante quello che avevano da dire e che scrivevano e al contempo rendendomi conto che l’Algeria, in Italia, veniva e viene percepita solamente per mezzo della lingua francese.

Anzi addirittura constatando che, poiché mi occupavo della letteratura arabofona di questo paese in qualche modo non venivo considerata ‘arabista” (anche se devo dire che per quanto mi riguarda ormai questo termine è una parolaccia), perché appunto l’Algeria è un paese ‘francofono’ (del resto nella mia Università di Algeria si parla nel corso di Cultura dei paesi di lingua francese).

Ho deciso quindi di dedicare una pagina all’Algeria araba, sempre nell’ambito delle pubblicazioni com’è caratteristica di questo blog. E, poiché è in Algeria che ho imparato l’arabo, lì che ho incontrato persone che sono ora amiche e amici, lì che ho potuto percepire direi quasi fisicamente il malessere dell’intellettuale arabo, questa pagina non può che essere in prima persona.

Buona lettura.