A War of Words

Y. Suleiman, A War of Words. Language and Conflict in the Middle East, Cambridge University Press, Cambridge 2004

Come in altri suoi testi, Yasir Suleiman affronta l’argomento di questo interessante saggio – lo studio della lingua in rapporto al conflitto socio politico in Medio Oriente – esaminando diversi tipi di dati, sempre tenendo ben in evidenza il fatto che il conflitto non viene considerato un elemento sullo sfondo che gioca un ruolo secondario.

Il testo utilizza le mappe e le carte geografiche come dati sensibili cui la sociolinguistica può e deve accedere per evidenziare e approfondire un insieme di dati politici sia in senso tecnico che generale.

Lo studio dei nomi delle strade, a esempio, consente di analizzare le relazioni di potere, egemonia, resistenza e memoria. Questo tipo di analisi è stata fino a oggi riservata a discipline quali la geografia o l’antropologia ma, secondo l’autore, la sociolinguistica araba, facendo riferimento alla lingua araba e alle altre lingue presenti nel mondo arabo, può ricevere un contributo importante come disciplina empirica se includerà le carte geografiche fra i dati cui accedere, considerandole come un sistema semiotico.

Allo stesso tempo l’analisi di Suleiman tiene conto del code-switching fra gruppi etnici o confessionali, particolarmente in Giordania, Libano e Palestina e anche all’interno di uno stesso gruppo tra sottogruppi divisi per ceto sociale o genere.

In tal modo ne emerge una mappa concettuale articolata e che,  a nostro parere, apre nuove prospettive di analisi e di ricerca, come del resto sottolineato dall’autore, che nota come uno studio del genere debba ancora essere fatto per l’area maghrebina, dove tendenzialmente il rapporto tra espressione linguistica – sia essa in lingua standard, lingua locale o lingua straniera – ancora fatica a uscire dall’analisi del rapporto fra lingua araba e nazionalismo.

Analisi che, spesso, non fa altro che esacerbare la dicotomia standard/”dialetto” in modo manicheo, senza tener conto delle numerose sfumature e dei diversi fattori intervenienti nella relazione tra lingua, potere e società.

Suleiman, oltre a una competenza specifica in questo settore, contribuisce alla riuscita del volume anche con il suo interesse per la lingua araba classica e la storia della standardiddazione della lingua araba, intessendo nel testo rimandi e riferimenti al passato di questa lingua. La lingua araba, così, non viene considerata come una manifestazione contingente in un determinato tempo o luogo, ma come un processo che si sviluppa in modo diacronico e sincronico che ne restituisce la vitalità da un lato e, dall’altro, la capacità di conservare i propri elementi caratterizzanti.