ما لا تذروه الرياح

M. A. ‘Ar‘àr, Ma la tadhrùhu r-riyàh, Aš-šarika al-wataniyya lin-naur wa at-tawzi‘, al-Giazà’ir 1982

Un altro autore sconosciuto ai più e poco considerato dagli studiosi occidentali che si sono occupati di Algeria, sospetto perché influenzati da un’unica recensione negativa pubblicata in lingua francese molti anni fa. Muhammad al-‘Ali ‘Ar‘àr, vivente e autore di un recente romanzo – تحت ظلال الدالية – pubblicato nel 2009 nel quale ancora come in questo, si occupa di eroi comuni.

Quel che i venti non cancellano, questo il titolo del romanzo, è ambientato negli anni Trenta. Un giovane, Bašìr, tre mesi dopo essersi sposato, viene prelevato dai militari francesi, obbligato a entrare nell’esercito. Non particolarmente impegnato politicamente, anzi, interessato esclusivamente alla sua vita semplice, subisce il fascino delle armi e della forza dell’occupante.

Al punto da dimenticare tutto, la famiglia, l’Algeria, la moglie e il figlio di cui è incinta. Nell’esercito impara a leggere e a scrivere e viene in seguito inviato a Parigi, dove l’annullamento della “personalità algerina” come la chiamava Fanon, giunge al culmine. Il giovane cambierà nome e si farà chiamare Jacques.

Nella capitale francese conoscerà una donna il cui marito è stato ucciso in Algeria. I due intessono una relazione nella quale ella, da un lato, modificherà la sua opinione sugli arabi ed egli, dall’altro comincerà un percorso di autocoscienza che lo porterà – dopo una malattia dalla forte valenza simbolica – a riconoscere la propria appartenenza, e a rientrare in Algeria dopo l’indipendenza .

Una scrittura estremamente “pulita”, accessibile a tutti, caratterizza questo romanzo che, ancora una volta, a mio parere mostra come le sfumature siano molte e soprattutto come gli autori del periodo post indipendenza fossero pienamente consapevoli di esse.

In particolare, Muhammad al-‘Ali ‘Ar‘àr si distingue per occuparsi della gente semplice e del dramma sociale, concentrando la sua attenzione sulle conseguenze che le scelte del protagonista avranno in patria, ma anche proponendo un eroe umano e una visione umana anche del nemico, rappresentato dalla donna che Jacques incontra in Francia e sottolineando come tutti, da entrambe le parti, abbiano sofferto a causa delle mire imperialiste francesi.