ريح الجنوب

A. Benhaduga, Rih al-gianùb, al-Mu’assasa al-wataniyya lil-kitab, al-Giaza’ir 1972

Un altro bel libro, questo, sul quale mi soffermo perché interessante per il discorso della traduzione. Brevemente, la trama ruota intorno a un giovane personaggio femminile, Nafisa, studentessa universitaria ad Algeri negli anni di poco successivi all’indipendenza.

Durante le vacanze estive torna al paese natale, nel quale non si riconosce più tanto è il divario tra il modo di vita cittadino e quello della campagna, e scopre inoltre che il padre ha deciso di darla in sposa, contro il suo desiderio.

Non voglio rovinare il piacere di un’eventuale lettura, l’epilogo comunque non è piacevole. Ma veniamo al punto. Benhaduga presenta un affresco della vita tradizionale in Algeria anche dopo l’indipendenza, la difficoltà a modificare la mentalità tradizionale e, soprattutto, come in quasi tutti i suoi romanzi, la questione femminile, sempre mostrandosi a favore dell’emancipazione della donna. Benhaduga, inoltre, data la sua posizione di autore, ma anche di ministro della cultura per un certo periodo e di direttore dei programmi culturali della televisione nazionale, ha sempre promosso sia nella vita pubblica che in quella privata principi di equità.

Di questo romanzo esiste una traduzione in in lingua francese pubblicata poco dopo l’uscita del romanzo in arabo. A opera di un uomo, francese, che vive in Algeria da oltre 30 anni e che, della letteratura algerina in lingua araba ha fatto lo scempio che ha voluto. Per carità, ha fatto un lavoro enorme, ma senza nessun criterio, anzi direi trasformando le opere, introducendo o togliendo a suo piacimento brani, vocaboli e soprattutto aggettivi.

La traduzione di Vento del Sud è esemplare in questo senso. Poiché si parla di una donna, il traduttore inserisce aggettivi e considerazioni negative inesistenti nel testo originale e che non sono altro che la proiezione della sua concezione della donna col che, leggendo il romanzo in francese e in arabo, i testi risultano completamente diversi.

Con gravi conseguenze. Rachid Ghafaiti, a esempio, ha pubblicato un volume, La femme dans la littérature algérienne, nel quale analizza il romanzo a partire dalla versione francese e Benhaduga viene presentato come misogino e così quei pochi altri studiosi occidentali che di Benhaduga si sono occupati.